Stampa inglese: modelli di business a confronto (The Sun e Guardian)
Fra nuovi periodici di informazione locale che aprono, giornali nazionali che chiudono l’edizione stampata (Independent) e altri editori che proprio sulla stampa fanno affidamento per il lancio di nuove testate generaliste nazionali (The New Day), il Regno Unito è uno dei mercati europei dove maggiore è la ricerca per trovare modelli di sviluppo sostenibili ed efficaci per l’informazione quotidiana.
The Sun – la testata più popolare inglese con una diffusione di oltre 1.780.000 copie al giorno – e The Guardian, con un sito on line che in gennaio ha raggiunto 266 milioni di visitatori globali, si sono confrontati pochi giorni orsono alla Newsworks’s Shift 2016 Conference a Londra su come organizzare le attività editoriale del presente e del futuro.
-Chi paga che cosa?
Nessuno crede che il modello gratuito/pagato dalla sola pubblicità possa reggere. Il problema è come generare una maggiore redditività dalla vendita di contenuti e servizi ai lettori, aumentando contemporaneamente la loro fedeltà al brand di gruppo. Il Guardian sta sviluppando un abbonamento che consente l’accesso esclusivo ad eventi informativi e culturali. Non si pensa, al momento, ad introdurre i paywall. Anche il Sun guarda alla produzione di contenuti e servizi in esclusiva per gli abbonati, fra i quali opportunità per fare scommesse su eventi sportivi. Su 14 milioni di inglesi che scommettono, il 55% sono lettori abituali del Sun. La sfida sarà quella di moltiplicare le fonti di redditività .
-Stampa e digitale
Si fa presto a dire che la stampa è morta, ma così non sembra. I lettori sono diversi, ed un buon prodotto qualcuno lo preferisce digitale e qualcun’altro lo preferisce ancora stampato. Il modello più promettente è quello di pensare contemporaneamente sia al giornalismo “stampato†che a quello “digitaleâ€. I canali dovranno procedere ancora per molto in parallelo.
Il terreno è scivoloso, ma potrebbe riportare con decisone i lettori verso i marchi dell’informazione più affidabili, ovvero lontano da una concorrenza fatta di incertezza ed approssimazione. I social sono canali importanti per portare gli utenti verso i siti di informazione, ma certamente non per sostituirli.
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